La Chiesa
La Chiesa di S. Maria Assunta di Pistrino è definita “monumento nazionale” poiché custodisce 14 pregevoli affreschi votivi (1510-1536), per la maggior parte di scuola umbra, che ne attestano la rilevanza di questo luogo oggetto di devozione popolare sul finire del XIV e inizio XV secolo.
La prima menzione relativa alla chiesa risale al 1273, nell’atto di compravendita di un terreno; se ne hanno,
però, notizie fin dal 1155, quando era dedicata a Sant’Andrea. A navata unica, con copertura a capriate, presenta decorazioni votive ad affresco (1510-1536). Su gran parte di esse è ancora visibile l’iscrizione legata alla committenza che le aveva fatte realizzare come ex voto.
Negli anni trenta del 1900 vennero eseguiti i primi restauri condotti dal prof. Alessandro Bianchini della Regia Soprintendenza all’arte medioevale dell’Umbria. Tra il 1975 e il 1978 furono sistemate le mura perimetrali e consolidato il tetto; nel decennio successivo, con un intervento del Ministero dei Beni Culturali e della Soprintendenza di Perugia, veniva effettuata una laboriosa opera di ripristino che ha portato al completo recupero della chiesa e in particolare degli affreschi.
GLI AFFRESCHI
Parete sinistra: San Sebastiano (frammento). Parete di fondo: Madonna della Misericordia, della quale si ammira la grazia del viso e gli occhi di una soave pacatezza; Crocifissione, in cui si denota particolare cura nella realizzazione del volto di Cristo e in quello della Maddalena, dall’espressione dolcemente triste che ai piedi di Gesù abbraccia la croce.
Parete destra: Sant’Antonio abate, con il cinghialino ai piedi; San Girolamo nel deserto, dallo sguardo intenso e profondo; San Cristoforo con il Bambino; un’espressiva Santa Maria Maddalena; Santa Lucia; due Santi, uno dei quali è san Giovanni battista; Madonna con il Bambino poppante (1521), affresco dal colore forte ma armonioso; Sant’Antonio da Padova, con il libro e il cuore sulle mani; San Bernardino da Siena, con il libro nella mano sinistra e con il dito della destra che indica il monogramma IHS; San Cristoforo con bambino (frammento); la Deposizione, logorata nelle tinte ma vigorosa nel disegno.
Controfacciata: Vergine con il Bambino sulle ginocchia, su sfondo damascato, e San Rocco. Il santo è raffigurato, attraverso una eccezionale finezza d’espressione e di lineamenti, con una chioma bionda alla nazarena; la purezza del tratto e la squisitezza dei colori richiamano alla memoria le opere di scuola perugina.