La Chiesa

Collocata nella parte più alta di Citerna e fatta edificare dalla confraternita del SS. Sacramento fra il 1680 e
il 1682, presenta un’architettura molto semplice e una facciata caratterizzata da un rosone centrale. L’interno, a
unica navata con tre cappelle per lato, conserva un particolare coro quadrangolare con volta a botte decorata
ad affresco. La chiesa custodisce importanti opere d’arte realizzate tra il XIV e il XX secolo, tra cui un ragguardevole affresco raffigurante la Crocifissione, attribuito a Spinello Aretino. San Michele Arcangelo è anche patrono di Citerna ed è festeggiato l’8 maggio. 

LE OPERE

L’opera più significativa ospitata in questo edificio di culto è la Crocifissione di Nicolò Circignani, detto il Pomarancio, dipinta per la Chiesa del SS. Crocifisso, attuale Monastero delle Suore Benedettine, danneggiato da una
tempesta catastrofica nel 1890 e totalmente abbandonato dopo il terremoto del 1917. Nella tavola, di impronta manierista, sono raffigurati ben quarantadue personaggi in svariate pose, così da donare alla composizione vivacità e movimento.

Di pregevole fattura il gruppo di Madonne in terracotta invetriata databili fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo; spiccano la Madonna con Bambino di Luca della Robbia, rappresentata in piedi e posizionata di fronte
al secondo altare di sinistra, e accanto la Madonna col Bambino in grembo, attribuita a Giovanni della Robbia (1469-1529 ca). Ritrovata fra le macerie della Cappella di Maria SS. Immacolata Concezione (600 d.C.), costruita dall’omonima confraternita e distrutta dal terremoto del 1917, fu restaurata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e sistemata nella Chiesa di S. Michele Arcangelo.

Interessanti opere del XVII secolo decorano le prime due cappelle: in quella di sinistra è una tavola a olio con San Nicola da Tolentino e anime del purgatorio; in quella di destra è un’altra tavola a olio raffigurante Santa Lucia tra sant’Antonio da Padova e san Felice da Cantalice. Nella chiesa è custodita una campana risalente al 1269 che apparteneva all’antica Pieve.

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